discussione

In finanza non impariamo dai nostri errori

Un articolo di Morgan Housel di Agosto 2024, intitolato Cumulative vs. Cyclical Knowledge, ossia Conoscenza cumulativa vs ciclica, mette in luce le differenze tra due campi della conoscenza umana: la medicina e la finanza.

La medicina ha accumulato scoperte che si sono consolidate nel tempo, portandoci progressivamente ad un livello superiore di comprensione e pratica. La finanza sembra invece intrappolata in un ciclo infinito di ripetizione degli stessi errori.

Conoscenza cumulativa

Come esempio di questa differenza viene riportato il caso della teoria dei germi.
Nel 1881, il presidente americano James Garfield morì dopo un tentativo di assassinio. Non morì per il proiettile, ma per l’infezione causata dai medici che esploravano la sua ferita con le mani sporche. Sembra incredibile, eppure a quell’epoca molti stimati professionisti respingevano la teoria dei germi. Veniva ritenuta assurda.

Oggi ci sentiamo completamente disconnessi da quel mondo. Questo accade perché la medicina è un campo in cui la conoscenza si accumula, viene universalmente accettata e trasmessa alle generazioni future, migliorando costantemente la vita delle persone.

Conoscenza ciclica

A differenza della medicina, in finanza ci poniamo ciclicamente sempre le stesse domande.
Leggendo scritti di autori e figure storiche del passato, emergono le stesse ansie che abbiamo oggi su come gestire il denaro, così come lo stesso fascino che nutriamo oggi per esso.
Anche situazioni più specifiche si ripetono ciclicamente, come si evince ad esempio dai racconti di Seneca, che veniva accusato di prestare denaro a costi esorbitanti.

Il tempo passa, ma in ambito finanziario non cambia nulla. Le domande ed i problemi sono sempre gli stessi. E sono sempre gli stessi gli errori e le trappole in cui cadiamo. In questo campo non esiste un equivalente della teoria dei germi, ossia una verità così evidente da diventare indiscutibile.

Come mai c’è questa differenza?

La scienza si basa su verità oggettive e meglio quantificabili. Gli elettroni non hanno sentimenti, gli esseri umani sì. La finanza, così come le relazioni umane o la filosofia, è invece guidata da credenze soggettive e reazioni emotive.
Qualunque ambito che ponga l’essere umano al centro, difficilmente può essere descritto e risolto attraverso formule matematiche.

In finanza è tutto molto sfumato, non quantificabile in modo universale.
Quanto dovremmo risparmiare per vivere agiatamente?
Come dovremmo investire nello scenario macroeconomico attuale?

A differenza della medicina, imparare dall’esperienza altrui è spesso poco efficace. Possiamo formarci e metterci tutte le buone intenzioni, ma alcune lezioni possiamo assorbirle soltanto dopo averle provate sulla nostra pelle.

Conclusione

A causa di questa ciclicità della conoscenza finanziaria, siamo costretti ad accettare un livello di volatilità e fragilità che non si riscontra in altri campi.
Continueremo a commettere errori già commessi da altri in passato, per poi pentircene.
Continueremo a chiedere il parere a 10 esperti ed ottenere 10 risposte diverse.

Questo è uno dei primi ostacoli che incontra chi vuole iniziare ad investire. In alcuni casi è un ostacolo sufficiente a farci desistere. Tuffarsi in un campo privo di certezze e di risposte univoche è un salto nel buio.
Ogni decisione rischia di essere sbagliata. Per questo motivo, dovremmo evitare di prendere posizioni specifiche ed i conseguenti rischi che ne deriverebbero.

Qui il link all’articolo su collabfund.com.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *